Come i consumatori hanno modificato i trend di vendita per rafforzare i legami affettivi. Come sono cambiate le abitudini di consumo durante il Covid19.
- Cosa si cerca sul web durante un lockdown?
- Come le tendenze di ricerca hanno trasformato il retail
- Come si evolverà l’universo eCommerce dopo il Corona Virus?
Cosa si cerca sul web durante un lockdown?
Questo anno bislacco ci ha messo a dura prova e ha cambiato le nostre abitudini.
La nostra quotidianità è stata spazzata via in modo improvviso, e tutte quelle piccole cose che ci accompagnavano durante le giornate — il caffè al bar, scegliere una pianta, concedersi un piccolo sfizio dolce tra una commissione e l’altra — sono diventate un ricordo nostalgico. E cosa succede quando ci manca qualcosa? Lo cerchiamo on line!
Ecco che improvvisamente ricerche con parole chiave inusuali hanno scalato le vette dei trend topics dei migliori browser di tutto il mondo.
Ad esempio gli italiani si sono dati al giardinaggio cercando “vivaio consegna a domicilio”. Curare gli spazi privati rendendoli più verdi sembra un buon modo per trascorrere il tempo! Anche nel Regno Unito si sono dedicati al loro “backyard”, infatti nel periodo del lockdown la query di ricerca inglese “compost delivery” è andata forte! I britannici hanno anche manifestato un grande bisogno di tradizioni, infatti la ricerca “afternoon tea delivery” è schizzata alle stelle. Inaspettatamente anche i palloncini sono stati molto gettonati in UK (“balloon delivery”).
A Israele invece hanno sentito il bisogno di avere fiori freschi in casa facendoseli recapitare a casa (“consegna fiori freschi” ), mentre in Francia si sono confermati dei buongustai cercando (“livraison chocolat”) (consegna di cioccolato).
Tutte queste keyword ci disegnano il ritratto di un consumatore in cerca del conforto delle sue abitudini e dei suoi affetti, pronto a impiegare in modo costruttivo il tempo e a modificare il proprio comportamento di acquisto.
Come le tendenze di ricerca hanno trasformato il retail
I consumatori stanno trasformando radicalmente la domanda, modificando così anche l’offerta.
In poco tempo negozianti intraprendenti e imprenditori creativi si sono organizzati per implementare i loro servizi di consegna, pronti a soddisfare le richieste degli utenti della rete e decisi a non farsi abbattere dagli eventi di questo assurdo 2020.
In poche parole gli utenti stanno modellando le vendite in base alle loro nuove esigenze, spingendo all’innovazione tutto il mondo del retail!

Le tendenze registrate dalla ricerca che si occupa di studiare i cambiamenti nel comportamento dei consumatori condotta da Lucy Sinclair — responsabile per l’area EMEA del team delle analisi di mercato di Google — sono in particolare:
- Un aumento nell’interesse di ricerca per alternative virtuali ad attività prima svolte di persona, come “prova virtuale” (“virtual try on”) e “quiz in un pub virtuale” (“virtual pub quiz”).
- Le aspettative relative ai servizi di una data categoria vengono trasferite anche ad altre categorie, ad esempio le richieste per la consegna direttamente a casa anche di prodotti di nicchia come “consegna di compost” (“compost delivery”).
- L’esigenza dei consumatori di accedere a informazioni precise e in tempo reale, che indica l’importanza per i retailer di aggiornare costantemente dettagli di questo tipo sulle proprie piattaforme digitali.
- I QR code sono tornati alla ribalta, probabilmente per la velocità e la versatilità del loro utilizzo.
- La ricerca del servizio click-and-collect con opzione drive-in ha portato molti imprenditori a implementare tale opzione di acquisto, magari prevedendo di guidare i clienti con un customer care dedicato.

Come si evolverà l’universo eCommerce dopo il Corona Virus?
In Italia, durante il Lockdown, 3 italiani su 4 hanno acquistato su un eCommerce, imprimendo così una crescita del 31% delle vendite online. Un incremento davvero impressionante, soprattutto se si pensa che in Francia e nel Regno Unito la crescita è stata solo del 16/18%.
In questo breve periodo avere uno shop online è diventato d’obbligo per qualsiasi commerciante, passando così da possibilità a necessità!
Ma le domande che tutti si fanno sono: sarà così anche dopo? Cosa succederà dopo che la pandemia sarà finita? Torneremo alle vecchie abitudini oppure no?
Secondo l’indagine svolta da Ipsos, il 37% degli italiani ha intenzione di continuare ad acquistare online, forse anche di più di adesso. In generale si evidenzia una tendenza generale a passare stili di vita più digitali, ad esempio passando dal contante ai pagamenti con carte – 1 italiano su 3 ha dichiarato che lo userà sempre meno.
In relazione alla maggiore attenzione all’igiene e alla salute dettata dall’emergenza sanitaria è attesa un’impennata per gli acquisti di prodotti per l’igiene e la cura della persona e dell’ambiente domestico (44%) e dei medicinali (29%). Si riconferma anche l’aumento dei numeri del settore food (31%). Al momento quindi sembra che resterà il consumer behaviour da Lockdown anche in futuro. Si prevede anche un aumento degli acquisti in comparti come abbigliamento (44%) e apparecchiature elettroniche (34%), che segnano una sorta di ritorno alla normalità almeno per quanto riguarda la tipologia di prodotti acquistati.
Si evidenzia anche un incremento della consapevolezza nel consumatore, che pone più attenzione al rapporto qualità prezzo e dedica più tempo alla fase che precede l’acquisto, documentandosi e informandosi il più possibile.
In mezzo a tutto ciò resta però una resistenza, un problema che ancora affligge l’utente medio: la consegna, 1 su 2 lo indica come un vero e proprio dilemma! Le spedizioni sono fonte di ansia per il consumatore che si chiede se la merce arriverà, in quanto tempo e spesso i costi di spedizione sono l’ago della bilancia per decidere se acquistare o meno.
La logistica rappresenta, dunque, l’area di miglioramento principale su cui è atteso il massimo impegno delle aziende che vorranno investire nell’eCommerce.
L’obiettivo diventa quindi intercettare i milioni di acquirenti che oggi ricercano sempre più consegne veloci, programmate e puntuali. Ed è qui che entra in gioco la task force stellare di Qaplà!
“Accanto a quest’area di miglioramento, cresce anche l’importanza della vendita direct to consumer, così come della personalizzazione dei prodotti e dell’utilizzo dei canali social media in ottica sales. Per le aziende sono aumentate esponenzialmente le opportunità di vendita sui canali digitali ma di pari passo si è alzata l’asticella della competizione. I prossimi mesi rappresenteranno una sfida importante per tutti i business”
David Parma, capo della nuova divisione nuova divisione di consulenza strategica per le aziende di Ipsos (Ipsos Strategy3).
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