I dati dell'eCommerce b2c 2022: un futuro sostenibile?

I numeri dell’eCommerce alla fine del 2022: sarà sostenibile la crescita?

Qual è il destino dell’eCommerce in uno scenario di difficoltà come quello attuale, caratterizzato da una spirale inflattiva e dalla scarsità delle materie prime?

Gli store online saranno un salvagente per le aziende e per i consumatori o si perderà la lunga spinta partita all’inizio della pandemia?

Osservatori – Digital Innovation, di cui Qapla’ è partner, ha presentato l’annuale ricerca “Osservatorio eCommerce B2c“, in collaborazione con Consorzio Netcomm. Al centro, oltre all’aggiornamento periodico dei dati del comparto, la domanda chiave per ogni merchant: quanto e come è sostenibile il business del retail online nell’immediato e nel prossimo futuro?

In questa possiamo trovare diverse risposte, tra cui:

L’andamento dell’eCommerce nei Paesi europei e nel mondo nel 2022

Partiamo da una prospettiva ampia per poi restringere il campo. Secondo i dati raccolti da molteplici fonti (eCommerce Europe, eMarketer, Forrester Research) la crescita dei prezzi online è stata più contenuta rispetto a quella offline, che nell’Eurozona ha toccato la vetta del +8,9% a luglio, su base annua (la più alta mai registrata dall’introduzione dell’Euro). Questo è dovuto principalmente alla maggior trasparenza dei prezzi e la maggior concorrenza online (il proprio listino può essere confrontato – tramite comparatori – potenzialmente con quello degli store di tutto il mondo). Anche per questo il totale delle vendite online B2C di prodotti e servizi alla fine del 2022 sarà cresciuta – secondo le stime – del +15% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 4.500 miliardi €. Un buon segnale è anche il balzo in avanti medio dell’1% della penetrazione del retail online globale, il che indica un progressivo avvicinamento di nuovi consumatori all’eCommerce e quindi una prospettiva di crescita per il mercato. L’Europa si trova ancora indietro rispetto al resto del mondo: la penetrazione degli acquisti online sul totale del retail è del 17% nel Vecchio Continente, contro il 27% della Cina e 20% degli USA.

Nel grafico sottostante, puoi osservare il confronto tra i tassi annui di crescita del fatturato online nei principali Paesi europei. Le migliori performance, rispetto all’anno scorso, si sono raggiunte in Francia (+7%) e proprio in Italia (+8%); Italia e Spagna sono comunque i Paesi che devono recuperare più terreno rispetto a UK:

Tasso di crescita del fatturato eCommerce dei Paesi Europei - Osservatori.net - Qapla' Blog
Grafico tratto da “eCommerce B2C: verso una crescita sostenibile?”, Osservatori.net, ottobre 2022

Facciamo un focus sulle vendite di prodotti in Europa (inclusa la Gran Bretagna), per valutare la distribuzione tra i vari Paesi. La country da cui proviene la maggior parte degli acquisti, in termini di valore economico, è la Gran Bretagna (17%). Seguono la Germania con il 10%, la Francia con l‘8%, Italia e Spagna rispettivamente con 4% e 3%. In generale, c’è una buona ripartizione nell’area europea, dato che gli altri Paesi cubano ben il 58% di domanda in aggregato.

Distribuzione acquisti eCommerce di prodotto in Europa - Osservatori.net - Qapla' Blog
Grafico tratto da “eCommerce B2C: verso una crescita sostenibile?”, Osservatori.net, ottobre 2022

Lo stato dell’eCommerce in Italia: confronto tra vendite di prodotti e servizi nel 2022

A livello italiano cosa è successo nel 2022 nel mercato eCommerce B2C? Per quanto riguarda la vendita di prodotti, il trend presenta sempre il “segno +” anche se c’è stato un rallentamento rispetto all’anno scorso. Se nel 2021 gli acquisti di prodotto sono saliti ben del 18%, quest’anno ci dovremmo attestare su un +8%, per un totale di 33,2 miliardi €.

Crescita delle vendite di prodotti e servizi online in Italia - Osservatori.net - Qapla' Blog
Grafico tratto da “eCommerce B2C: verso una crescita sostenibile?”, Osservatori.net, ottobre 2022

I servizi venduti online (settore turistico, eventi, trasporti, ecc.), invece, stanno ancora recuperando dal dimezzamento subito nel 2020 e hanno accelerato ancora la ripresa rispetto all’anno scorso (+59% contro il 43%, raggiungendo quasi i 15 miliardi di euro). Nel complesso, quindi, la variazione media sul 2021 sarà del +20%, in linea con quella dell’anno scorso, ma maggiormente trainata dai “beni immateriali”. Questi dati sono molto variati a vantaggio dei servizi negli ultimi mesi se si considerano le previsioni che erano state pubblicate a maggio 2022.

Quanto è variata la propensione del pubblico italiano ad acquistare online nel corso dell’ultimo anno?

L’avanzata è sempre molto graduale ma costante: la penetrazione online è rimasta costante sui prodotti (11%) mentre è aumentata di 2 punti percentuali sui servizi (14%), con una media quindi del 12%, in crescita di un punto percentuale sullo scorso anno. Il settore online si sta insediando anche in Italia a livello di risorse impiegate, dato che già 300.000 professionisti sono già occupati specificatamente nel digital retail.

Le strategie per una crescita sostenibile del business online: i trend già in corso

Le variabili con cui deve fare i conti il merchant al volgere della fine di questo anno sono aumentate o mutate: l’impennata nei prezzi dell’energia, delle materie prime, della supply-chain e delle stesse spedizioni impongono degli adeguamenti strategici, che non possono risultare in un semplice adeguamento del prezzo per il cliente. Si tenga conto della stima di una calo medio del potere d’acquisto, in Italia, del 5% rispetto al 2021 (a fronte di retribuzioni quasi invariate: +0,7% medio nei primi 6 mesi dell’anno).

Ecco quali sono le contromisure che già, da quanto studiato nell'”Osservatorio eCommerce B2c“, vengono messe in atto dai merchant:

  • ottimizzazione dei costi: riorganizzare il workflow relativo alle operazioni di evasione degli ordini e di assistenza e informazione durante la consegna può far risparmiare anche più delle metà delle risorse impiegate in queste attività di routine. L’adozione di una piattaforma di monitoraggio delle spedizioni come Qapla’ può essere cost-saving in questo senso.
  • pagamento per i consumatori di servizi “premium”, anche se in precedenza garantiti senza spese aggiuntive o a prezzi inferiori: è il caso del ritiro a pagamento dei resi di Zara o Boohoo o l’aumento dell’abbonamento ad Amazon Prime.
  • maggior spinta sulla multicanalità fino alla scomparsa dei modelli interamente fisici o interamente online. Un ottimo esempio è quello del gruppo Farmacie Italiane, cliente Qapla’, il cui direttore generale Umberto Gallo è intervenuto durante l’evento di presentazione dei risultati dell’Osservatorio. Farmacie Italiane ha realizzato totalmente questa integrazione: è venuta meno la differenza tra cliente virtuale o del punto fisico, in quanto tutte le attività sono registrate sullo stesso CRM. Ogni farmacia sul territorio contribuisce così all’arricchimento del database dell’eCommerce.
Umberto Gallo - Farmacie Italiane
  • maggior spinta sulla multicanalità fino alla scomparsa dei modelli interamente fisici o interamente online. Un ottimo esempio è quello del gruppo Farmacie Italiane, cliente Qapla’, il cui direttore generale Umberto Gallo è intervenuto durante l’evento di presentazione dei risultati dell’Osservatorio. Farmacie Italiane ha realizzato totalmente questa integrazione: è venuta meno la differenza tra cliente virtuale o del punto fisico, in quanto tutte le attività sono registrate sullo stesso CRM. Ogni farmacia sul territorio contribuisce così all’arricchimento del database dell’eCommerce.
  • nuove tecnologie per l’assistenza clienti nella fase di pre-acquisto: personal assistant per un aiuto nella selezione dei prodotti, basati su IA o gestiti da un operatore (es. Max Mara o Media World), live stream tutorial (es. Douglas nei Paesi Bassi).
  • facilitazione del processo di pagamento, tramite l’autenticazione del cliente pre-acquisto (dopo l’introduzione della Strong Customer Authentication) e migliori condizioni per il consumatore, con un’ancor maggior diffusione del metodo “Buy Now Pay Later” o della rateizzazione.
  • innovazioni tecnologiche per le operazioni logistiche o di magazzino (come il picking robotizzato del nostro cliente Tannico) e l’adozione di alternative modalità di consegna con il proliferare di punti ritiro (P.U.D.O.) e locker come quelli di Inpost.
  • acquisizioni e fusioni per la creazione di economie di scala: è il caso della cessione del 47,5% di Yoox-Net-A-Porter a Farfetch o l’acquisizione di ePrice da parte di Portobello. Un altro fenomeno in corso è l’ampliamento dei modelli di business con alcuni store online come Decathlon, Leroy Merlin o Macy’s che hanno iniziato a operare anche come marketplace, lasciando spazio a seller esterni sul proprio canale. Osservatori.net comunque prevede uno scenario di convivenza tra grandi aziende e piccole realtà, sia del mondo fisico che virtuale.

Foto © Martino Zinzone/ Lab Immagine Design POLIMI – Politecnico di Milano, 11.10.2022, Convegno Osservatorio eCommerce B2c