Cosa significa fare remarketing e retargeting?
Ci sono cose ormai risapute del commercio online, una di queste è che la maggior parte dei visitatori di un eCommerce non acquisterà, o almeno non a prima visita.
Solo il 4% degli utenti porta a termine tutto il percorso fino al check out del carrello.
Molti utenti lasciano i cosiddetti “carrelli abbandonati”, altri si fanno chilometriche liste dei desideri, altri ancora passano semplicemente dando un’occhiata, proprio come farebbero davanti alle vetrine di un centro commerciale.
Una cosa è certa però, tutte queste persone hanno mostrato interesse per il brand e per i prodotti che hanno visto.
Anche guardando i dati di Analytics potrete capire se il vostro sito ha dei buoni numeri. Per esempio se i vostri utenti entrano e navigano senza uscire subito (lo si può capire dal Bounce Rate) allora il vostro store on line offre un’esperienza piacevole e i vostri prodotti sono interessanti. Nonostante il traffico al vostro sito sia alto, le sessioni di navigazione lunghe, i carrelli pieni e le liste dei desideri affollate, non riuscite a convertire?
Non c’è problema, manca solo un passaggio! Ed è qui che entrano in gioco il remarketing e il retargeting.
In pratica gli utenti che hanno anche solo visitato il vostro sito possono essere “seguiti” nei loro viaggi nella rete e ogni qual volta sia possibile gli verrà mostrato un annuncio personalizzato che parla del vostro brand e del prodotto che hanno salvato. Questo sarà un reminder costante che li riporterà sul vostro sito e gli ricorderà ciò che desideravano fino a che non sarà il momento opportuno per concludere l’acquisto.
Non sempre infatti chi non acquista lo fa per scarso desiderio o scarso interesse, basta una piccola distrazione per non concludere un acquisto online. Ancora più spesso si scordano i prodotti visti che avremmo voluto acquistare, ma basta un annuncio fatto su misura per ricordarcelo e farci tornare la voglia!

Ma come funzionano il retargeting e il remarketing?
Per poter mettere in atto queste strategie si usano i cosiddetti “cookie” che sono dei semplici file di testo composti da un codice JavaScript.
I cookie permettono di monitorare gli utenti che sono passati dal tuo sito, non riveleranno però nulla di personale dell’utente, semplicemente fanno in modo che a ognuno vengano mostrati annunci coerenti con i suoi movimenti in rete.
Spesso la sensazione che si ha rispetto al remarketing o al retargeting è quella di essere spiati o anticipati nei propri desideri.
I tool più utilizzati per fare retargeting sono Google Ads e il tool proprietario di Facebook, Facebook Business Suite.
Un’ulteriore evoluzione di queste strategie di marketing è il remarketing dinamico. Cioè non solo annunci personalizzati nei prodotti, ma anche nella forma, ogni utente visualizza CTA e colori in modo diverso a seconda di quelli che sono i suoi gusti.
Va inserita nel sito web una piccola stringa di codice che viene generata quando viene avviata una campagna di remarketing. Ogni volta che un utente visiterà il tuo sito, sarà rilasciato un cookie anonimo che rintraccierà l’ex visitatore mostrandogli dei banner pubblicitari che lo riportino al sito, alla scheda prodotto o alla landing page.
Attraverso questo tipo di strategia si possono ottenere diversi risultati:
- aumentare le vendite
- aumentare la brand awareness
- portare via clienti ai tuoi competitors
Il momento giusto per farlo e alcuni consigli
Essere troppo insistenti e perseguitare gli utenti non è mai una buona idea, perciò è sempre consigliabile segmentare il più possibile il target in modo da centrare il bersaglio.
Le tecnologie applicabili sono sempre più avanzate e permettono di ottimizzare al meglio i dati e i contatti raccolti attraverso sofisticati algoritmi che non solo mostreranno i prodotti già visti, ma anche quelli che potrebbero piacere all’utente sulla base di ciò che ha cliccato sul sito.
Grazie a questo tipo di tecnologie predittive impiegate da Google Ads e Facebook Business il sistema individua anche i momenti migliori per contattare l’utente, in quanto sono capaci di intuire, a seconda delle sue abitudini, quando è più predisposto all’acquisto o semplicemente ad approfondire la conoscenza del brand.

Differenza remarketing e retargeting
Nonostante spesso i due termini siano considerati sinonimo esiste una piccola differenza tra i due:
- Il remarketing avviene tramite e-mail. A seconda degli acquisti in sospeso o della lista dei desideri dell’utente gli verranno inviate mail con promo ad hoc e messaggi personalizzati per richiamare la sua attenzione e stimolare l’acquisto, se non dell’oggetto già visto, almeno di uno correlato.
- Il retargeting avviene per lo più attraverso le campagne display di Google (i banner pubblicitari ospitati dai siti per intenderci) e inserzioni di Facebook e instagram. L’utente vedrà gli annunci mentre naviga su altri siti o scorre i suoi feed social, quindi in momenti in cui è particolarmente aperto e disponibile!
Grazie a queste nuove tecnologie fare pubblicità è sempre più intuitivo e personalizzato, ogni utente verrà contattato solo per le cose che gli interessano o che gli potrebbero interessare. Senza contare che il metodo di fatturazione di questo tipo di promozioni è conveniente anche per chi le fa, ovvero si pagano a click (PPC) o a visualizzazione (PPM).
Con il PPC l’inserzionista paga un costo prefissato per ogni click che gli utenti fanno sui suoi annunci indipendentemente dalle visualizzazioni necessarie, mentre con il PPM l’inserzionista paga ogni mille impression (visualizzazioni della pubblicità).
Non vi resta che inserire quei magici codici nel vostro sito, impostare le campagne e attendere: le liste dei desideri dei vostri utenti si trasformeranno in acquisti!
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